Il nome deriva dal fatto che con il termine li monti nel Medioevo si intendeva la vasta zona, poco abitata, che comprendeva tre dei sette colli: l’Esquilino, il Viminale, e parte del Quirinale. Oggi l’Esquilino non gli appartiene più, ma il nome è rimasto. Il rione è molto ampio, e urbanisticamente assai composito: si va dalle zone di intensiva urbanizzazione ottocentesca (come quella tra il Viminale e il Quirinale, con asse su via Nazionale, e tutta l’edilizia di via Cavour e via Merulana) e ancor più recente (come quella tra l’Esquilino e il Celio, con asse su via Amba Aradam), al parco archeologico costituito dalla zona Colle Oppio – Colosseo– Ludus Magnus – Foro di Nerva – Foro e Mercati di Traiano.
Il furore edilizio del primo quarantennio del regno d’Italia e gli sventramenti fascisti hanno risparmiato tanto la zona della Suburra, di cui i turisti amano molto il “pittoresco”, quanto quello di Trastevere. Particolarmente apprezzata da questo punto di vista e sempre più frequentata, negli ultimi anni, è la zona tra via Nazionale e via Cavour (via del Boschetto, via dei Serpenti, via Panisperna e via Baccina), che per la particolarità delle case d’abitazione, le vie strette, le botteghe artigiane, i negozietti sembra conservare le caratteristiche della Roma ottocentesca. La zona, fitta di trattorie, bar e locali vari, gravita sulla piazzetta della Madonna dei Monti, nei pressi dell’omonima chiesa, che ancora funge anche da centro di aggregazione per i residenti locali e i frequentatori occasionali. Nonostante l’aumento del prezzo degli immobili nel centro storico, il rione ancora oggi è uno dei più popolosi di Roma. Per il resto Monti è un rione in continuo movimento e un’attrazione per migliaia di turisti, con le sue arterie principali, il Colosseo, i Fori Imperiali, le sue torri e i palazzi nobiliari, che lo rendono uno dei rioni più belli e carichi di storia di tutta Roma.